Il duplice attentato è avvenuto nella parte occidentale della città. La tattica è ben nota ma l’Isis continua ad impiegarla con successo, negli attacchi e per difendersi

L’Isis difende strenuamente le ultime sacche all’interno di Sirte con l’arma preferita: il veicolo-bomba. Nella giornata di giovedì i militanti hanno fatto detonatore due di questi mezzi uccidendo diversi soldati, una ripetizione di quanto è avvenuto nelle scorse settimane. Di solito usano camion o pick up modificati, copia di quelli già visti nei teatri siriano e iracheno.

Tattica ben nota

All’inizio erano piuttosto rustici, poi hanno introdotto blindature e protezioni in modo da permettere al guerrigliero di arrivare fin sul bersaglio. La tattica è ben nota, dunque non ci dovrebbe essere l’effetto sorpresa, eppure lo Stato Islamico continua ad impiegarla con successo, negli attacchi e per difendersi.

L’offensiva Usa

Gli Usa, nella loro offensiva aerea in supporto alle truppe governative di Tripoli, hanno cercato di contrastare la minaccia delle autobomba con alcuni raid mirati. Secondo i comunicati ufficiali diffusi dal Comando Africa sono stati condotte oltre 60 incursioni, di queste una mezza dozzina hanno riguardato proprio i veicoli guidati da kamikaze.

Il contenimento dei jihadisti

L’approccio americano è sempre quello del contenimento dei jihadisti. Dunque il Pentagono utilizza droni, elicotteri da combattimento Cobra, qualche caccia e le unità scelte che agiscono sul territorio. A disposizione dei generali alcune navi che incrociano al largo, un paio di avamposti (uno a ovest e l’altro a est) e le installazioni in Italia e Grecia. All’inizio dell’estate è apparsa anche la Ocean Trader, mercantile trasformato in base galleggiante per le Special Forces statunitensi.