Trenta migranti sono stati uccisi in Libia per vendetta contro l’omicidio di un trafficante. Si tratta di 26 cittadini del Bangladesh e 4 migranti africani. Altre 12 persone sono rimaste ferite.
E’ accaduto in un deposito di contrabbando nella città di Mezdah, che si trova 150 chilometri a sud della capitale Tripoli.

I familiari compiono una strage

Secondo fonti del ministero dell’interno libico sembra che, per cause ancora sconosciute, i migranti abbiano assalito e ucciso un trafficante di uomini. Si tratterebbe un cittadino libico di trent’anni. A questo punto i suoi familiari avrebbero deciso di vendicarsi compiendo una strage proprio tra i clandestini a loro dire colpevoli dell’omicidio. Gli aggressori sarebbero stati individuati e nei loro confronti sarebbero stati già spiccati dei mandati di arresto. I feriti invece sono stati trasferiti negli ospedali di Zintan e Tripoli. Secondo quanto riferisce l’Associated Press,  alcuni di essi sembravano aver subito abusi in precedenza.

Condanna da parte delle organizzazioni umanitarie

In un comunicato l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM)  ha condannato l’attacco, chiedendo alle autorità libiche di avviare immediatamente un’indagine per catturare i colpevoli della strage.
“Questo crimine insensato è un cupo promemoria degli orrori che i migranti devono sopportare per mano di trafficanti e trafficanti in Libia”, ha dichiarato Federico Soda, capo della missione IOM Libia. “Questi gruppi criminali stanno sfruttando l’instabilità e la situazione di insicurezza per depredare le persone disperate e sfruttare la loro vulnerabilità.”

4.000 migranti riportati in Libia nel 2020

L’IOM denuncia che nel 2020 circa 4.000 persone sono state riportate in Libia, dopo essere state intercettate dalle navi che pattugliano il Mediterraneo per impedire ai migranti di fuggire dal Paese.
Anche ieri, come riferisce l’Agenzia turca Anadolu  almeno 211 richiedenti sono stati riportati a Tripoli. Erano in viaggio vero l’Europa e sono stati fermati dalla guardia costiera libica.

Accordo tra Malta e Libia sui migranti

E’ del 28 maggio anche il memorandum di intesa tra Malta e Libia sulla lotta alla migrazione irregolare. È stato firmato a Tripoli dal Primo Ministro maltese Robert Abela e dal capo del Consiglio presidenziale del governo libico Fayez Al-Sarraj . Vi si affrontano una serie di fascicoli di cooperazione congiunti tra i quali, appunto, quello relativo ai migranti. Malta, secondo quanto riportato da Askanews,  mirerebbe a fare da ponte tra la Libia e l’Ue per fermare il traffico di esseri umani e salvare le vite in mare.

L’Italia, Malta ha una posizione ambigua

L’ambiguità di Malta ha però spinto il ministro degli Interni italiano a prendere posizione nei giorni scorsi. Luciana Lamorgese ha segnalato all’Unione Europea l’atteggiamento de La Valletta, bollandolo come “assurdo”. In un video portato alla sua attenzione, infatti, si documentava il dirottamento verso le coste italiane dei migranti intercettati dai maltesi.
La Commissione Europea non ha però rilasciato nessun commento in merito, come abbiamo scritto qualche giorno fa, auspicando solo che i Paesi membri continuino a collaborare tra di loro.

 

Daniele Lombardi, classe 1973, molisano a Roma, è giornalista, scrittore e grafico. Dal 2011 è direttore responsabile della rivista “Italiani di Libia” organo di stampa ufficiale dell’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia Onlus. Ha scritto il noir “La confraternita del lupo”. Ha collaborato con ANSA, Notizie Verdi, Quotidiano della Sera e altre testate locali. Ha fondato Scriptalab, agenzia di comunicazione divulgativa e editing aziendale. Laureato in Sociologia Politica, ha un master in critica giornalistica conseguito presso l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.