Ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento, tra gli altri, il reporter del Washington Post David Fahrenthold, per la sua inchiesta sulle fondazioni benefiche di Trump

Il «New York Daily News» e ProPublica hanno vinto il Pulitzer per il giornalismo di pubblico servizio. Questo il verdetto dei premi 2017 annunciati ieri. Il «Daily News», tabloid della Grande Mela, e ProPublica, una piattaforma web specializzata in giornalismo investigativo, hanno ottenuto il riconoscimento per la copertura che hanno dato degli sgomberi effettuati dalla polizia in città e in particolare per il lavoro svolto dalla giornalista Sarah Riyley. Al «Charleston Gazette-Mail» è stato assegnato il premio per il miglior giornalismo investigativo, in virtù dei reportage sulla dipendenza da oppiacei. Sempre in ambito giornalistico ben tre riconoscimenti (anche se non tra quelli considerati più importanti) sono andati al «New York Times»: si tratta del premio per la miglior copertura internazionale (esteri); miglior reportage; e miglior fotografia per le breaking news. Mentre il giornalista del «Washington Post» David A. Fahrenthold ha vinto nella categoria National Reporting per la sua inchiesta sulle fondazioni benefiche di Donald Trump.

Il premio voluto da Joseph Pulitzer e gestito dalla Columbia University di New York prevede numerose sezioni: in ambito artistico e letterario ha visto l’affermazione di lavori che vanno nella direzione dell’impegno sociale e dell’attenzione alle minoranze; opere che trattano di temi forti quali violenza ed emarginazione. Nella sezione «Fiction» si è imposto uno dei titoli più attesi, The Underground Railroad di Colson Whitehead: dove la «ferrovia» del titolo rimanda a un’espressione americana che si riferisce al percorso segreto utilizzato dagli schiavi in fuga dai loro padroni, ovvero la rete di simpatizzanti che cercava di aiutarli a raggiungere il Nord e lasciare per sempre il Sud schiavista in cerca della libertà. Il libro sarà pubblicato in Italia da Edizioni Sur. Il romanzo, unendo parti di fantasia e aspetti crudi e realistici della schiavitù, racconta la fuga di Cora proprio grazie ai canali della «ferrovia sotterranea»; il libro è stato elogiato dalla popolare conduttrice Oprah Winfrey, che lo aveva scelto per il suo Book Club, invitando tutti a comprarne due copie.

Per la sezione Drama il Pulitzer è stato assegnato a Lynn Nottag per Sweat: l’autrice teatrale è a suo agio con storie che trattano di donne di origine africana. Un altro neopremio Pulitzer, noto al pubblico italiano, è Hisham Matar,di origine libica, che con Il ritorno ha vinto nella sezione «Biografia e autobiografia». Il romanzo, tradotto da Einaudi, racconta — come suggerisce il titolo — il viaggio compiuto nel 2012 dallo scrittore nel Paese che aveva lasciato 33 anni prima quando con la sua famiglia è fuggito in Egitto perché il padre era oppositore del regime di Gheddafi.