Il fotoreportage dell’italiano Alessio Romenzi sulla guerra in Libia premiato al concorso Sony tra 227 mila scatti da 183 Paesi
La palma di «fotografo dell’anno» è andata al belga Frederik Buyckx (qui sopra) per un reportage sull’arrivo dell’inverno, con immagini scattate dalla Scandinavia all’Asia Centrale passando per i Balcani
Nella sezione «Attualità» il primo premio è andato all’italiano Alessio Romenzi, 43 anni, nato a Rieti e cresciuto in Umbria, per un reportage realizzato l’anno scorso in Libia, sulla battaglia per liberare la città di Sirte dalle milizie dello Stato Islamico. Ha ritratto paesaggi remoti e innevati: così il belga Frederick Buyckx, 33 anni, è stato nominato «fotografo dell’anno» alla decima edizione dei Sony Photography Awards. Tra 227 mila scatti provenienti da 183 Paesi, la giuria ha scelto il suo racconto d’inverno, «Whiteout», dove non c’è quasi traccia di esseri umani. E questo anche «per invogliare altri reporter — ha detto la presidente Zelda Cheatle — ad andare oltre i terribili aspetti della vita nei tempi che corrono». Ma la neve, come nel finale di un famoso racconto di Joyce, fa risaltare l’inquietudine degli uomini. E con tutto quel bianco a fare da sfondo, i colori intensi (e molto umani) delle altre foto in concorso si stagliano ancora di più: ecco la Libia raccontata da Alessio Romenzi, 43 anni, umbro, primo classificato nella sezione Attualità con «Non facciamo prigionieri», reportage che documenta l’offensiva multilaterale per liberare Bangladesh Meghla, prostituta di Tangail ritratta da Sandra Hoyn Cina Le gemelline ritratte da Yuan Peng mentre si allenano alla sbarra.
La foto con cui Alessio Romenzi (sopra) si è classificato al primo posto nella sezione Attualità. È stata scattata tra le rovine di Sirte, città natale di Gheddafi diventata avamposto delle milizie del Califfato in Libia: ci sono voluti 7 mesi di combattimenti e 700 soldati libici uccisi per liberare quella che è ancora una città fantasma Sirte dai miliziani dello Stato Islamico. Buoni e cattivi qui si confondono, più di quanto lasci intendere la nostra narrativa sulla guerra al terrore.
Il bianco e il nero stanno più sulle montagne di Buyckx che nei meandri della «Vita Quotidiana»: anche se questa sezione dei Sony Awards ha premiato la tedesca Sandra Hoyn, 41 anni, che ha raccontato «il desiderio degli altri» nel bordello di Kandapara in Bangladesh. Negli sguardi distanti di queste ragazze (bambine), negli abbracci dei loro clienti (sfruttatori), si distingue la tinta unita del «nostro male quotidiano».
Sono, 227 mila fotografie, un mondo di istanti, di sorprese. Ecco le gemelline ritratte dal cinese Yuan Peng mentre si allenano alla sbarra in una scuola di Jining. Una se la cava, l’altra arranca. Avranno diverso destino, ma questa volta hanno vinto entrambe: primo premio nella sezione Sport.