Il leader del Governo di accordo nazionale (GNA) riconosciuto dalla comunità internazionale, Fayez Al-Serraj, ha in agenda un incontro col Presidente turco Tayyip Erdogna in Turchia, mentre il capo dell’Esercito nazionale libico (LNA), Khalifa Haftar, si è recato in Egitto per un colloquio con Abdel Fattah Al-Sisi, Presidente egiziano.
Il GNA riprende il pieno controllo di Tripoli
Il Libyan Express riferisce che le forze in lotta per il governo riconosciuto a livello internazionale hanno dichiarato di aver ristabilito il pieno controllo sull’intera area di Tripoli dopo l’assedio subito per più di un anno dalle milizie fedeli al feldmaresciallo Haftar.
Separatamente, una fonte militare dell’LNA ha dichiarato che si sarebbe completato il ritiro dai distretti di Tripoli, di Ain Zara, Abu Salim e Qasr bin Ghashir in direzione di una città vicino alla roccaforte Tarhuna.
Intanto ieri, le truppe del GNA hanno riconquistato l’aeroporto internazionale di Tripoli. L’infrastruttura, chiusa dal 2014, era sotto il controllo di Haftar da quando lo scorso anno aveva lanciato l’assedio alla capitale libica.
Il GNA è riuscito a riconquistare terreno grazie al sostegno militare arrivato da Ankara che ha cambiato le sorti del conflitto. La Turchia ha iniziato a fornire supporto al governo di Al-Serraj a novembre dopo aver firmato un patto di cooperazione militare congiuntamente all’accordo di demarcazione marittima, conferendo a Erdogan i diritti di esplorazione nel Mediterraneo, nonostante le non poche proteste di Grecia e Cipro.
ONU: colloqui con Haftar
Lunedì scorso le Nazioni Unite (ONU) hanno dischiarato che entrambi le parti in conflitto avrebbero deciso di riprendere i colloqui sul cessate il fuoco, avvertendo che armi e combattenti che volano in Libia a dispetto di un embargo sulle armi imposto dalla stessa organizzazione internazionale minacciano una nuova escalation. Ieri, il rappresentante dell’ONU in Libia Stephanie Williams ha tenuto colloqui con una delegazione delle forze orientali di Khalifa Haftar per dare seguito all’accordo delle parti in guerra per riprendere i negoziati per la pace, definendolo un “passo positivo”. Nei prossimi giorni si dovrebbero avviare colloqui anche con la controparte che ha sede a Tripoli.
Diplomazia al lavoro
La visita di Al-Serraj ad Ankara arriva dopo una serie di incontri diplomatici tra le parti in guerra e i propri sostenitori esterni. Ieri, il vice Ahmed Maiteeq e il ministro degli Esteri Mohammed Siyala si sono recati a Mosca dove hanno incontrato il Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov; mentre Haftar è volato ieri in Egitto per incontrare funzionari della difesa egiziana ed oggi ha in programma un appuntamento col presidente Al-Sisi per discutere degli ultimi sviluppi della situazione libica; come riporta Agenzia Nova, una fonte vicina alle forze dell’”uomo forte della Cirenaica” riferisce che al centro del dialogo ci sarà l’intervento della Turchia e la ripresa dei colloqui del comitato 5+5 tra GNA e LNA.
Francia e Italia sulla stessa linea
Nella conferenza stampa congiunta con il Ministro degli esteri italiano, Luigi Di Maio, il Ministro degli esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha posto l’accento sugli elementi di concordanza tra Italia e Francia in merito alla questione libica, sulla quale Roma e Parigi hanno avuto spesso frizioni, sostenendo che i due paesi europei sono “sulla stessa linea”.
Mario Savina, analista ricercatore, si occupa di Nord Africa e flussi migratori. Sapienza Università di Roma, AIRL Onlus – Italiani di Libia, OSMED – Osservatorio sul Mediterraneo (Istituto “S.Pio V”)